Una donna è Sibilla, sono io, siamo noi, figlie, madri, compagne, amiche. Una donna è colei che vive stretta nelle convenzioni, ma pure chi si ribella, chi trova un senso nell’essere una donna in mezzo a tante altre, a tanti altri, in un tempo e in una società che corrono veloci. Una donna vive accanto a me, in Italia, ma anche in Ladakh e nel mondo. Non ha età perché le contiene tutte, si fa guidare dalle canzoni, dalle poesie, dalla testa, dalla pancia, è ribelle, remissiva, fugge, torna. Una donna è un percorso, il viaggio, la promessa di un cambiamento, il passato, il presente, il futuro. Ventuno donne del collettivo Con gli occhi delle donne, nato ad Osimo nel 2009 all’interno del Circolo fotografico Giacomelli, seguite e condotte da Francesca Tilio, hanno scelto di mettersi in gioco portando se stesse e la propria sensibilità all’interno del progetto. I lavori in mostra hanno come punto di partenza la lettura del romanzo, uno spunto che ha permesso di trasformare in immagini molteplici riflessioni personali e sociali.
Fotografie di: Elisabetta Aquilanti, Susi Biondini, Lia Buono, Enrica Caporaletti, Marisa Carletti, Maria Grazia Falaschi, Catia Ficosecco, Barbara Fiordoliva, Tiziana Frassineti, Cinzia Gabbanelli, Elisabetta Grassini, Monia Mariani, Agnese Massaccesi, Anna Maria Mazzieri, Serenella Osimani, Lucia Paoletti, Susy Paolini, Mirta Principi, Larisa Stoica, Stefania Stopponi, Tiziana Torcoletti.
Francesca Tilio Fotografa e artista. La sua ricerca, intima e profonda, è un’indagine sull’essere umano. Ritratti, campagne di comunicazione, racconti fotografici e laboratori sono i temi principali del suo lavoro. Pubblicata e in mostra in Italia e all’estero, negli anni ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Dal 2023 è ideatrice e coordinatrice di Acca Fotografia, percorsi di fotografia contemporanea. francescatilio.it
Con gli Occhi delle Donne Il gruppo Con gli occhi delle donneè nato nel 2009 all’interno del Circolo fotografico Giacomelli di Osimo. Da quindici anni si impegna a realizzare lavori nuovi e inediti da mostrare in occasione della festa dell’otto marzo.
INAUGURAZIONE Venerdì 28 marzo ore 14.30 Presentazione della mostra con Maria Serena Sapegno e Francesca Tilio.
La Fondazione Primoli è lieta di presentare la mostra Vestige, un progetto personale dell’artista Alice Pasquini, in programma dal 23 gennaio al 14 febbraio 2025. L’esposizione nasce come incontro tra passato e presente, in cui l’arte interpreta la memoria attraverso una narrazione visiva che intreccia storia e contemporaneità. Il dialogo che Alice Pasquini instaura con il patrimonio fotografico Primoli si traduce in un racconto sulle vestigia: le tracce di un passato che, nonostante il trascorrere del tempo, continua a parlarci. Ispirandosi a una selezione di fotografie custodite nella Fondazione, la cui eredità culturale vive ancora oggi nell’archivio che porta il suo nome, Alice rievoca frammenti di un mondo aristocratico in bilico tra il fasto e la decadenza. Sguardi malinconici, abiti sontuosi e scorci urbani affiorano come testimoni di un’epoca ormai lontana, una riflessione profonda sulla bellezza effimera del tempo che passa e sulle tracce che lascia. I ritratti femminili scattati da Giuseppe Primoli e impressi su vetro, documentano un’epoca: rappresentano figure enigmatiche ed eleganti che, nei loro costumi, incarnano la Roma dell’Ottocento. Le figure femminili, protagoniste indiscusse del linguaggio visivo di Alice, assumono un ruolo centrale nel trasformare le immagini fotografiche in reliquie contemporanee in bilico tra oblio e riscoperta. Come un ponte visivo tra passato e presente, Alice ha creato una serie di opere su tessuto che diventano medium simbolici e si stendono nella biblioteca come stendardi, simili a fantasmagorie, evocanti la fragilità e la bellezza della memoria. Immagini che vibrano di stratificazioni e trasparenze trasformano la biblioteca in un luogo di memoria attiva, dove la Roma dell’Ottocento si riflette nella metropoli di oggi. L’artista restituisce nuova vita alle immagini d’archivio, in una riflessione profonda sulla bellezza che risiede nel decadimento e sulla complessità del tempo che scorre. Attraverso collage visivi che evocano il carattere sfuggente della memoria e mescolano volti, parole e scorci urbani di una città allagata – testimone di un tempo in cui gli argini del Tevere ancora non esistevano – lo spettatore è invitato a interrogarsi su ciò che rimane e ciò che cambia, il mistero delle vestigia che continuano a parlarci attraverso il silenzio.
VERNISSAGE: Giovedì 23 gennaio dalle ore 17:00. Chiusura ore 21:00.
Informazioni pratiche La mostra “Vestige”, a cura di Giulia Trionfera, sarà visitabile dal 23 gennaio al 14 febbraio 2025 L’ingresso è gratuito nei seguenti orari di apertura lunedì – venerdì 09:30 –13:00 / 14:00 –17:00 sabato – domenica chiuso
APERTURE STRAORDINARIE Sabato 25 gennaio e sabato 8 febbraio, ore 10:00-13:00
A cura della Fondazione Primoli, in collaborazione con la Fondazione Severino e Arteficio srl
Inaugurazione Giovedì 17 ottobre, ore 18–20.30
VISIONI AUTOBIOGRAFICHE è il titolo della prima antologica di Patrizia Bonanzinga, nella quale sarà proposta una lettura trasversale dell’archivio della celebre fotografa. La mostra, curata dalla Fondazione Primoli, con la collaborazione della Fondazione Severino e di Arteficio srl, sarà inaugurata il prossimo 17 ottobre, alle 18, presso la Fondazione Primoli a Roma in via Zanardelli,1. Le opere saranno esposte fino al 15 novembre, dal lunedì al venerdì 9.30-13, 14-17 L’opera di Bonanzinga è caratterizzata da due piani distinti: da una parte viene documentato il viaggio in territori sensibili, con l’intento di raccontare storie, realizzando reportage; dall’altra si indaga la relazione che intercorre tra fotografia e realtà, tra apparenza e verità, tramite la costruzione di immagini digitali tagliate, rimontate, sovrapposte o fuse tra loro. In tal modo vengono rappresentate nuove realtà: plausibilmente reali, a volte, del tutto surreali, altre volte, ingannevoli, altre ancora. La fotografia è un linguaggio complesso, ostico quasi come quello della matematica, sebbene comprenda in sé un fascino irresistibile, quello dell’apparente semplicità dello sguardo. Come la matematica che, tra le altre cose, sollecita un istinto tanto immediato quanto magico, quello dell’intuizione. La mostra antologica raccoglie alcune delle più significative opere tratte dai principali lavori: – “The Road to Coal” reportage sulle miniere in Cina https://www.patriziabonanzinga.com/it/03/carbon.html – “Time Lag” reportage sul Mozambico https://www.patriziabonanzinga.com/it/03/time-lag.html – “Forme della Natura” https://www.patriziabonanzinga.com/it/01/boschi.html – “Nelle mie stanze” https://www.patriziabonanzinga.com/it/01/nelle-mie-stanze.html – “Groenlandia” https://www.patriziabonanzinga.com/it/01/groenlandia.html – “The Big Data World” https://www.patriziabonanzinga.com/it/01/big-data-world.html
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo con testi di Alberto Abruzzese e Marta Braun.
PATRIZIA BONANZINGA (Bolzano, 1954) www.patriziabonanzinga.com Matematica e fotografa, ha vissuto a più riprese all’estero. Nel 1995, dopo il suo trasferimento a Pechino, ha lasciato il mondo della ricerca scientifica decidendo di dedicarsi esclusivamente alla fotografia. Ha curato mostre, collaborato con autorevoli riviste e svolto corsi universitari a contratto. Le sue fotografie sono inserite nelle collezioni della Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, della Moscow House of Photography, del Multimedia Art Museum di Mosca, del MAXXI Roma, del Centro di Documentazione e di Formazione Ricardo Rangel di Maputo, del Ministero Affari Esteri, della Fondazione Bracco di Milano e in numerose collezioni private. Ha collaborato, tra gli altri, con: Hermes (Parigi), Palazzo delle Esposizioni (Roma), FAI (Roma), UNICRI (Torino), Cooperazione italiana (Roma), Ministero della Giustizia (Maputo), Ambasciata di Spagna (Roma), Matteo Thun & Partnes (Milano), The Living Chapel Project, Inspired Harmony, (Connecticut, USA), Sistema Museale Medianiene, (valle dell’Aniene, Roma). Bonanzinga è autrice di quattro libri: The Road to Coal, Hopefulmonster, Torino 2004; Ritrovi, Maschietto Editore, Firenze 2007; L’Altra Infanzia, UNICRI, Torino 2009; Time Lag, Damiani, Bologna 2011.
Orari mostra Dal lunedì al venerdì 9.30-13, 14-17
Bambini soldato. Oltre i labirinti dell’orrore
La collezione di kakemono di Giuseppe Primoli
La collezione di kakemono (letteralmente “cosa appesa”) appartenuta a Giuseppe Primoli costituisce un unicum in Italia ed è uno strumento fondamentale per comprendere la moda del giapponismo che investì l’Europa nel XIX secolo. Ma non è tanto il soggetto dei rotoli (per lo più appartenente al genere tradizione di Kacho-ga, “pittura di uccelli e fiori”) quanto l’utilizzo fatto dal conte Primoli che ne costituisce l’unicità: i kakemono sono stati utilizzati come raccolta di autografi degli artisti e letterati frequentatori del salotto di Palazzo Primoli (e non solo) con annotazioni di frasi, poesie e partiture musicali (vi sono partiture di Débussy e Puccini, poesie di Maupassant, pensieri di Verga, autografi di Henry James).
La mostra si inaugura a conclusione di un lungo lavoro di restauro iniziato nel 2022 e conclusosi ad aprile di quest’anno, grazie al finanziamento dellaRegione Lazio, Direzione Cultura e Lazio Creativo, Area Servizi Culturali e Promozione della Lettura.
La collezione restaurata verrà presentata in occasione dell’inaugurazione e della giornata di studi che si terrà martedì 14 maggio alle ore 15, con saluti introduttivi di Letizia Norci Cagiano (direttrice Fondazione Primoli) e Ilaria Miarelli Mariani (direttrice Musei Civici – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali) e interventi di Rossella Menegazzo (Università degli Studi di Milano), Filippo Comisi (PhD), Elena Camilli Giammei (Museo Napoleonico – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali), Giulia Gorgone (storica dell’arte), Manuela Belli (restauratrice). Coordinerà l’incontro Matilde Mastrangelo (Sapienza Università di Roma).
Il pomeriggio di studi sarà preceduto, alle ore 14, da una visita guidata con i curatori (Elena Camilli Giammei, Laura Panarese, Marco Pupillo) alla mostra “Giuseppe Primoli e il fascino dell’Oriente” al Museo Napoleonico. Per prenotazioni: info@fondazioneprimoli.it
Premio Giuseppe Primoli per la fotografia 2023
La Fondazione Primoli assegna ogni anno tre premi internazionali dedicati alla figura del suo fondatore Giuseppe Primoli per promuovere giovani talenti: un premio per la fotografia; due premi letterari, per il romanzo e per la poesia, in lingua italiana e francese.
Il prossimo 5 aprile presso le Officine fotografiche (via Giuseppe Libetta, 1),alle ore 18,00 saranno consegnati i premi per la fotografia 2023 e saranno esposti i progetti premiati.
Il tema del premio di fotografia 2023 era “La mise en scène”.
Il primo premio, pari merito, è stato assegnato ai progetti fotografici Choice di Pietro Calligaris e Intersezioni di mondi di Emma Graziani. Entrambi gli autori – si legge nella motivazione – hanno saputo dare un’interpretazione personale del tema proposto dal bando, attraverso l’utilizzo di uno spazio scenico esterno, un’opera immersiva come il cretto di Burri in Choice e un luogo non luogo come una spiaggia in Intersezioni di mondi. Inoltre, entrambi i progetti presentano omogeneità estetica, coerenza narrativa e notevoli qualità tecniche, pur differenziandosi nel metodo.
La giuria ha, inoltre, assegnato una menzione speciale a Straticore di Zoe Ferraraper la capacità di entrare nel tema del bando con notevoli capacità estetiche e tecniche attraverso riferimenti pittorici.
Osservazioni nomadi in assenza di vento
Personale di Ottavio Celestino
A cura di Diego Mormorio
Nella produzione di Ottavio Celestino è viva la continua ricerca nel rivisitare il concetto stesso di natura nel tentativo di sciogliere i fili del rapporto natura-cultura per scoprirne l’essenza stessa e tradurre così la sua attrazione per l’ecosistema. Il complesso cosmo vegetale, gli alberi con la loro imponente magia, la molteplicità biologica, le trame intriganti e misteriose delle foreste. Una rappresentazione lontana dalla forma concreta e descrittiva, ma protesa ad una trasposizione della realtà, che grazie all’esplorazione di tutte le possibilità tecnologiche, Celestino modula in una successione di momenti peculiari. La natura viene fantasticata, reindirizzata, contrastata, decostruita, riassemblata, ma sempre messa in discussione.
Contributi e testi critici di Alberto Abruzzese, Diego Mormorio, Caterina Volpi.
Apertura mostra dal 14 novembre al 14 dicembre 2023 | Lunedì-Venerdì 10-17
Inaugurazione Martedì 14 novembre, ore 18-21
Geometrie del Vivere 1: Inter/Trans Libri
Installazione di Daniela Bertol
14 aprile – 9 maggio 2023
Inaugurazione venerdì 14 aprile, dalle 17 alle 20
La biblioteca della Fondazione Primoli ospita una mostra / installazione di Daniela Bertol, la prima della serieGeometrie del Vivere, presentazione visiva di lavori multimediali e transdisciplinari sul rapporto tra geometria, architettura e corpo. La specificità della biblioteca come luogo dedicato alla comunicazione del pensiero e della cultura ha ispirato non solo l’allestimento ma anche la scelta dei lavori dall’opera dell’artista, anche autore, studiosa e designer, che per diversi decenni ha lavorato con diversi media, congiungendo video e digitale con earth-art e a diverse scale d’intervento, dai gioielli al paesaggio. È la geometria il comune denominatore di tematiche e mezzi espressivi: l’universo geometrico con la sua influenza nella vita umana e nel mondo della natura. La definizione in termini geometrici del tempo e dello spazio sono costanti nella teoria e pratica artistica di Daniela Bertol, che ha radici nei rapporti tra scienza, architettura, arte e filosofia—creando una transdisciplinarità emergente dall’uso di diversi media che tessono le diverse tematiche e linguaggi artistici. Seguendo un approccio olistico e meta-disciplinare, tipico della trattatistica, metodologie e media sono sviluppati in un rapporto di sinergia tra produzione e sapere, in cui i linguaggi artistici diventano anch’essi una metodologia progettuale. L’installazione multimediale include videoproiezioni e stampe digitali, selezionate dall’archivio dei lavori degli ultimi vent’anni, ed è stata progettata dall’artista in specificità con lo spazio architettonico della biblioteca: le scaffalature si trasformano in telai/cornici che accolgono tessuti trasparenti supporto per stampe e proiezioni. Sono interventi effimeri da un punto di vista di materiali e costruzioni ma visivamente prominenti, metafora dell’integrazione tra scrittura e linguaggi dell’arte. Fotografia e video sono componenti di processi di produzione artistica, integrati con tecniche digitali per creare rigorosi diagrammi e mappe, strumenti di ricerca e metodologie. Il concetto di un universo matematico si innesta nella filosofia greca, che sin da Platone e Pitagora, dichiarava che “Tutto è numero”. La ricerca su fondazioni matematiche della cosmologia continua nel pensiero occidentale: Galileo affermava che l’universo “è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi ed altre figure geometriche”. Ipotesi su un universo matematico continua nelle teorie cosmologiche contemporanee. Nei lavori di Bertol la geometria è uno strumento di interpretazione della realtà ma anche di definizione di prassi progettuali. Algoritmi e metodologie computazionali sono utilizzate per generare forme la cui definizione numerica e geometrica definisce l’aspetto visivo.
Geometrie del Vivere 1 si articola in tre tematiche, presentate in diversi spazi della Biblioteca. Il primo tema è Geometria e Movimento: Finding the Axis Mundi, che esplora la ricerca del rapporto tra corpo umano e spazio geometrico: le stampe e video proiezioni sono state selezionate da materiale di ricerca iniziata nel dottorato Form Mind Body Space Time – the Geometry of Human Movement. La ricerca continua con Healing Geometries—una serie di pratiche di movimento in relazione a forme geometriche tridimensionali, quali l’icosaedro, e bidimensionali, che includono cosmogrammi e geometrie sacre quali il mandala. Geometria, Astronomia e Paesaggio: S.U.N.F.A.R.M. è il secondo tema.La geometria dell’astronomia viene esplorata nel lavoro di Land Art S.U.N.F.A.R.M., un paesaggio fenomenologico in-fieri, la cui progettazione e realizzazione iniziò nel 1999 nella Hudson Valley (New York, USA). Gli interventi di paesistica hanno la finalità di creare consapevolezza del tempo e dello spazio, nella percezione del cielo la cui luce si trasforma al trascorrere di ogni istante, creando immagini del trascorrere dei cicli del tempo. S.U.N.F.A.R.M. si colloca nella Land Art, ma anche nella tradizione della rappresentazione del paesaggio nel mondo contemporaneo. GPS, mappe, diagrammi, fotografie da satelliti, modelli digitali sono una componente fondamentale della progettazione e realizzazione. Il materiale esposto alla Fondazione Primoli include videoproiezioni di Frames of Sky from Earth: Sun Farm e stampe da composizioni digitali di foto, mappe e diagrammi, selezionate dalle migliaia di immagini nell’archivio del progetto. Nel 1917 D’Arcy Thompson pubblicò On Growth and Form (Cambridge University Press) con la celebre frase “Form is a diagram of forces” che ha ispirato diversi lavori di design e video per Geometria e Natura: La Forma è Diagramma di Forze. Questa sezione presenta studi su forme nel mondo naturale realizzate con algoritmi basati su parametri. Ogni forma presentata nelle stampe e video è la visualizzazione di un processo numerico, descritto nel libro Form Geometry Structure: from Nature to Design (Bentley Institute Press 2011). La video proiezione include la visualizzazione di tali processi per forme matematiche quali spirali e solidi platonici.
Il catalogo Geometrie del Vivere 1: Inter/Trans Libri accompagnerà la mostra.
Daniela Bertol è un’artista interdisciplinare, designer e autrice che da più di tre decenni esplora le convergenze tra arte, scienza, matematica e tecnologia. Nel 1991 ha fondato Space Ink. una pratica multidisciplinare con produzione, sia nel mondo analogico che in quello digitale: architettura, land e performance art, computing design e video. Ha pubblicato numerosi saggi e libri, tra cui Form Geometry Structure: from Nature to Design (Bentley Institute Press, 2011) e Designing Digital Space (John Wiley, 1996), il primo libro sulla realtà virtuale in architettura. Il tema trattato nelle prime opere è il rapporto tra spazio e percezione, che ha ispirato le tre serie Architecture of Geometries, Architecture of Images e Architecture of Illusion (1985-1995) realizzate con digital collage, trompe-l’œil, false prospettive e videoinstallazioni. Negli ultimi dieci anni si è dedicata a tematiche di natura fenomenologica, sul rapporto tra movimento umano, spazio, mondo digitale e geometria, orientandosi verso le neuroscienze realizzate con il progetto Healing Geometries che prosegue la ricerca iniziata con il dottorato Form Mind Body Space Time – the Geometry of Human Movement. Nel 2002 ha fondato Sky Spirals Institute, un centro per studi e pratiche su teorie matematiche e cosmologiche realizzate in luoghi e progetti di earth-art, continuando il sito di S.U.N.F.A.R.M., iniziato nel 2001 nella Hudson Valley (Claverack, New York, USA).
Hitnes. GRAND TOUR – Scatole di viaggio 1999 – 2022
Mostra a cura di Giulia Trionfera.
La Fondazione Primoli è lieta di presentare Grand Tour, la mostra di Hitnes inaugurerà venerdì 10 marzo 2023 e si concluderà il 6 aprile 2023.
Grand Tour ci fa entrare nei viaggi che Hitnes ha compiuto dal 1999 al 2022 con una serie di acquerelli su carta e dipinti su tela incastonati in diciassette scatole di cartone realizzate dall’artista. Il filo conduttore che lega ognuna delle scatole sono gli sketchbook, immancabili compagni di viaggio dell’artista, ogni luogo è raccontato attraverso la rielaborazione dei disegni, delle note e degli acquerelli realizzati durante i suoi viaggi.
In questa nuova produzione Hitnes rivolge il suo sguardo verso le linee del paesaggio, oltre a quelle già conosciute dei suoi animali, per lasciare una testimonianza dei luoghi e della loro potenza emotiva. Un diario di viaggio per immagini che avrà come sfondo gli splendidi volumi contenuti nella biblioteca della Fondazione.
In occasione della mostra verrà pubblicato il catalogo Grand Tour – Scatole di viaggio 1999 – 2022.
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GRAND TOUR – Scatole di viaggio 1999 – 2022
Dal 10 marzo al 6 aprile 2023.
Vernissage: Venerdì 10 Marzo 2023 dalle ore 18.
FINISSAGE: giovedì 6 aprile 2023 18-21 (ultimo ingresso 20.45)
Obiettivo L’Aquila. L’Italia nelle fotografie di Milton Gendel
Mostra fotografica organizzata dall’Accademia di Belle Arti L’Aquila e dalla Fondazione Primoli A cura di Barbara Drudi e Valeria Petitto
Dall’8 al 26 febbraio L’Aquila,Sala Navata dell’Emiciclo (Palazzo del Consiglio Regionale) e Foyer del Teatro dell’Accademia di Belle Arti
La mostra si compone di 57 fotografie in bianco e nero, scattate da Milton Gendel tra i primi anni Cinquanta e gli anni Ottanta del Novecento, che raccontano un’Italia ormai scomparsa, attraverso l’occhio attento e ironico del fotografo.
Questi scatti si possono considerare appartenenti alla cosiddetta straight photography, la fotografia diretta. Non sono cioè mai preparati e i personaggi non sono mai “messi in posa”; anzi Gendel cerca di cogliere la realtà così come si presenta davanti ai suoi occhi, ma esaltandone peculiarità e stranezze con uno sguardo scanzonato ed espressivo.
Milton Gendel era nato a New York nel 1918, ma si può considerare cittadino romano sin dal 1950; a Roma infatti visse e lavorò fino al 2018, affiancando alla professione di critico d’arte un’intensa attività di fotografo. Dopo una formazione accademica in Storia dell’arte, sotto la guida del celebre professore Meyer Schapiro, Gendel conobbe e frequentò André Breton e i surrealisti sbarcati a New York nel 1942. Cominciò a scattare le sue prime fotografie in Cina nel 1945 con una fotocamera Leica e continuò a lavorare fino all’arrivo a Roma. È qui che Gendel stabilì una fitta rete di relazioni e amicizie personali, sia con gli artisti locali che con il jet-set internazionale, divenendo ben presto – anche grazie alla sua collaborazione con la prestigiosa rivista americana «ArtNews» – una figura chiave nei rapporti politico-culturali (nella cogente cornice della Guerra Fredda) tra New York e Roma.
Una parte della mostra con fotografie di L’Aquila e del suo territorio, insieme a diversi paesaggi urbani di tutta l’Italia (tra le altre Roma, Venezia, Spoleto, Genova), saranno esposte presso la Sala Navata dell’Emiciclo, mentre nel teatro dell’Accademia saranno allestite le fotografie di due reportage di Gendel realizzati n Sicilia (1950) e in Puglia (1954).
La mostra è curata dalla prof.ssa Barbara Drudi (Storia della Fotografia) e dalla dott.ssa Valeria Petitto (curatrice dell’Archivio Fotografico della Fondazione Primoli) insieme agli studenti del I anno del Biennio della Scuola di Fotografia. Una vera esperienza “sul campo” per gli studenti che si sono cimentati con tutte le tappe di costruzione di una mostra allestita in spazi pubblici.
L’Ottocento a Villa Farnesina. Il Duca di Ripalda, il Conte Giuseppe Primoli e Roma nuova Capitale d’Italia
Mostra a cura di Virginia Lapenta e Valeria Petitto
Enti promotori: Accademia Nazionale dei Lincei – Fondazione Primoli
In partenariato: École française de Rome, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Fondazione Pirelli
Con il patrocinio di: Associazione Amici dell’Accademia dei Lincei
In occasione dell’uscita degli Atti del convegno dei Lincei tenutosi il 9 novembre 2021 dal titolo “Villa Farnesina: un esempio di resilienza e valorizzazione da Roma Capitale a oggi”, la mostra “L’Ottocento a Villa Farnesina. Il Duca di Ripalda, il conte Giuseppe Primoli e Roma nuova Capitale d’Italia”, a cura di Virginia Lapenta e Valeria Petitto, che si aprirà il prossimo 12 gennaio (e fino al 25 febbraio a Villa Farnesina) vuole mettere in evidenza gli aspetti comuni di due personaggi, il Duca di Ripalda e il Conte Primoli, entrambi “stranieri” in una città che non conoscevano. Si conobbero e si frequentarono (così come si evince dai diari di Giuseppe Primoli di quegli anni), vivevano entrambi, inoltre, in palazzi affacciati sul Tevere, Villa Farnesina e Palazzo Primoli, che dovettero subire profonde modifiche legate alla costruzione degli argini di contenimento del fiume. Il percorso espositivo accompagnerà il visitatore nella scoperta di queste due figure a partire dal loro incontro: raccontandone la storia si metterà in luce il loro rapporto con la città in cambiamento e le fotografie scattate dal Conte Primoli negli ultimi anni dell’Ottocento diventeranno il fil rouge che guiderà nelle varie tappe del percorso. Ogni tappa evidenzierà, inoltre, con pannelli identificabili graficamente e cromaticamente, l’aspetto ottocentesco della sala di Villa Farnesina in cui il visitatore si trova. L’ultima sezione della mostra posta al primo piano racconterà la città “intorno a Villa Farnesina”, con un focus su Palazzo Farnese, su Palazzo Corsini e, grazie alla collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, sulle vicende delle Mura Aureliane nell’Ottocento, in particolare sul tratto cosiddetto “della Farnesina”, oggi visibile all’interno del giardino della Villa che costituisce uno dei pochi resti della cinta muraria ancora conservati sulla riva destra del Tevere. Alcuni disegni facenti parte di una raccolta per la prima volta esposta a cura dell’ dell’École française de Rome presenta il lavoro dell’architetto Virginio Vespignani, uno dei protagonisti di quel processo artistico-architettonico di renovatio urbis che voleva avvicinare Roma ai modelli delle capitali europee moderne.
Inaugurazione: giovedì 12 gennaio, dalle 9.00 alle 14.00, ultimo ingresso alle 13.15
Apertura mostra: 12 gennaio 2023 – 25 febbraio 2023, dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 14 (ultimo ingresso alle 13.15) e seconda domenica del mese dalle ore 9.00 alle ore 17.00 (ultimo ingresso alle 16.15)
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