Archivio storico

Fondo Primoli

Alla morte del conte Primoli (1927), le sue carte passarono in proprietà alla famiglia dei conti di Campello, eredi universali del conte, che, nel 1965, hanno depositato il fondo presso la Fondazione. Tuttavia non tutto vi confluì: alcune lettere ed altri documenti furono annessi al Museo Napoleonico, dove si trovano tuttora, altri andarono dispersi.

Il fondo appare in gran parte legato alla persona del conte e alle sue amicizie. Esso consiste in lettere indirizzate al conte, da parte dei suoi numerosi amici, francesi e italiani, e da personalità del mondo politico, intellettuale e artistico dell’epoca. Ma comprende anche moltissime altre lettere e carteggi dei suoi familiari e della sua vasta parentela romana e francese. Cospicuo è ad esempio il numero di lettere indirizzate alla principessa Mathilde Bonaparte, alla cui morte il conte entrò in possesso delle carte. Si aggiunga che il conte riunì, attraverso lasciti e donazioni, o sue ricerche, anche lettere e documenti che riguardavano i suoi antenati.
Preponderante è dunque la presenza nell’Archivio di documenti relativi ai Bonaparte della prima generazione, ai loro legami, alle relazioni affettive e non, e ai loro discendenti.
E ancora, la corrispondenza dei suoi genitori, Pietro e Charlotte Primoli , e le testimonianze lasciate dalla numerosa e composita famiglia di Charlotte, e ancora, la tante Julie e il suo circolo culturale, per arrivare ai tanti letterati e artisti, italiani e francesi, che il conte aveva frequentato: Scarfoglio, Deledda, D’Annunzio, Sartorio, Pascarella, De Bosis, Duse, Leoncavallo, Boito, Perodi, Bourget, i Goncourt, Dumas fils, Sarah Bernhardt, Mérimée, Hébert, Proust, Popelin e altri ancora.

I Mémoires

L’archivio conserva anche i manoscritti del cosiddetto Journal del conte, che egli chiamava Notes intimes o anche Pages d’un journal intermittent. Autour de ma vie – Echos et reflets. Bibliofilo, collezionista, fotografo, il conte non poteva non essere anche un memorialista, anche perché amava riflettere su se stesso e osservare e tener conto di quanto osservava intorno a sé, raccogliere aneddoti, pettegolezzi, fatti storici o di cronaca.
Il Journal è dunque insieme memoria intima e cronaca di una vita dedicata alle arti e alla letteratura, alla tessitura di rapporti sociali e legami di stretta e sincera amicizia con le personalità che gravitavano nel suo ambiente e che erano state alla base della sua formazione francese e dei suoi primi approcci con quel mondo che lo vide per più di un trentennio attento e fine conoscitore ma anche curioso e burlone cronista. Queste

Ancora oggi in gran parte inediti, questi i volumi pubblicati:

Fondo Trompeo

Il fondo è stato donato da Vittoria Trompeo a Massimo Colesanti nel 1974. Per circa vent’anni è stato conservato presso l’Istituto di studi francesi dell’Università La Sapienza di Roma finché non è stato donato alla Fondazione Primoli, della quale Massimo Colesanti era divenuto presidente nel 1990. Con decreto del 15 dicembre 2005 della Soprintendenza archivistica per il Lazio è stato dichiarato di notevole interesse storico.

Il fondo conserva documentazione relativa ai corsi universitari tenuti da Pietro Paolo Trompeo, ai lavori di critica letteraria, con manoscritti e dattiloscritti, corrispondenza, studi e appunti su Stendhal e Giulio Salvadori, schedario generale e soggettario, note bibliografiche e appunti tematici, pubblicazioni a stampa, tra le quali gli articoli, il catalogo della biblioteca, alcune carte personali e miscellanea.

Inventario