Vergini savie e vergini stolte. Sartorio, Primoli e D’Annunzio.
E’ stato pubblicato il volume « Vergini savie e vergini stolte. Sartorio, Primoli e D’Annunzio » a cura di Lorenzo Mainini.
Commissionato da Giuseppe Primoli intorno al 1889-1890, il Trittico delle vergini savie e delle vergini stolte di Giulio Aristide Sartorio rappresenta lo snodo di un’intera stagione culturale, tra i codici espressivi fin de siècle – simbolismo, “bizantinismo” e preraffaellismo – e la sperimentazione artistica sui temi iconografici della tradizione. Intorno alla genesi del Trittico si addensano le aspettative e i gusti della committenza, la ricerca pittorica di Sartorio, nonché l’influenza poetica e culturale di Gabriele d’Annunzio, quasi punto di mediazione tra Primoli in cerca del suo quadro e l’artista in cerca d’una sua pittura. I saggi qui raccolti, risultato d’un convegno svoltosi alla Fondazione Primoli (6 febbraio 2025), affrontano l’opera nella complessità dei temi che solleva, sulla base della ricca documentazione conservata nell’Archivio Primoli (lettere, fotografie, autografi dannunziani); il volume include l’edizione di un’ampia scelta di documenti relativi alla storia del Trittico e l’edizione critica, condotta sull’autografo, della prosa dannunziana La parabola delle vergini fatue e delle vergini prudenti.
Fondazione Primoli. Studi e testi. tab edizioni, 2025 212 p., 32 p. di tav. fuori testo a colori.
Dal 5 al 22 giugno 2025 il Mattatoio di Roma presenta la mostra Ottavio Celestino. ANIMAL QUESTION a cura di Michela Becchis e Nicoletta Provenzano, promossa dall’ Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e dall’Azienda Speciale Palaexpo. L’esposizione, presso la Galleria delle vasche de La Pelanda a ingresso gratuito, è organizzata dall’ Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con Archivio Celestino.
La mostra costituisce una riflessione e un’indagine aperta sul tipo di percezione e il grado di consapevolezza che la nostra civiltà ha verso gli animali e l’animalità. Fin dal suo esordio negli anni Ottanta l’artista ha sempre incentrato il proprio lavoro sulla relazione uomo e ambiente, in questa mostra si avvale del suo sguardo fotografico filtrato dalla storia, dal mito e dalla contemporaneità, per rappresentare la sua visione del mondo animale, la maestosità e la tenacia degli animali, la loro sofferenza e fierezza. Le immagini, assunte idealmente a icone sacre, vogliono indurre nel fruitore una catarsi purificatrice in stretto dialogo con la storia del Mattatoio, ora sublimato in sede museale.
Il percorso espositivo presenta alcuni ritratti fotografici di grande formato dedicati al mondo dei bovidi ed equini, un nucleo di quattro interpretazioni dell’artista di foto storiche di fine Ottocento del Conte Primoli dedicate al Mattatoio, arricchite dalle scritte documentali patrimoniali dell’area di Testaccio di proprietà dell’Archivio Capitolino. La mostra prosegue nel dialogo tra scultura e fotografia con la serie Mnemosyne – in riferimento all’Atlante della Memoria e alle Pathosformel di Aby Warburg – e con la serie di elaborazioni fotografiche derivate da sculture classiche fotografate in musei nazionali e internazionali. Entrambe le serie ripercorrono movenze e forme dei soggetti zoomorfi, derivati dalla natura e dalla classicità, tracciando una sorta di biografia sentimentale e insieme una mappa di una civiltà in rapporto sacrale con la figura animale.
L’ultima serie fotografica, includente la figura umana, testimonia una relazione stretta, quanto complessa e forse contraddittoria, tra animale uomo e animalità.
La capacità visiva e per certi aspetti visionaria dell’artista, svela la difficoltà di una conoscenza del mondo animale non umano che, se pur non esaustiva, ambisce alla realizzazione di un equilibrio, non solo estetico, ma anche etico.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Tiburtini, con testi di: Tobia Zevi, Assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative; Manuela Veronelli, Consigliere CdA Azienda Speciale Palaexpo; Alessandro Guetta, Professore di filosofia ebraica all’institut de Langues et Civilisations Orientales INALCO PARIGI; Valeria Petitto, Fondazione Primoli, Responsabile archivi; Fabrizio Scrivano, Professore di Letterature comparate e Teoria della Letteratura, Università degli Studi di Perugia; Caterina Volpi, Professoressa Storia dell’Arte Moderna, Sapienza Università di Roma e delle curatrici Michela Becchis e Nicoletta Provenzano.
Orari Dal martedì alla domenica 11.00 – 20.00 – Ingresso gratuito Chiuso il lunedì. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura
Premio Giuseppe Primoli per la fotografia 2024
“Mutazioni urbane” Il tema prende ispirazione dalle fotografie del Conte Primoli e invita le fotografe e i fotografi partecipanti a confrontarsi con i cambiamenti e le trasformazioni della città intese come organismi dinamici in continua evoluzione, mettendo in evidenza le complesse interazioni tra contesti urbani, sociali, culturali e ambientali
Patine di Gelosia: Memorie automobilistiche nascoste di Teramo Luigi Vetuschi (Primo Premio)
Stasi Luca Siboni (Menzione speciale)
Derma Debora Panaccione (Menzione speciale)
Missione ecclesiale, persone, istituzione
Noi e alcuni partner selezionati utilizziamo cookie o tecnologie simili come specificato nella cookie policy. Puoi acconsentire all’utilizzo di tali tecnologie chiudendo questa informativa.OkCookie policy